Credo moltissimo nella contaminazione tra management e sport.

È stato un piacere condividere esperienze di team management con Davide Nicola, uno degli allenatori più apprezzati della nostra serie A di calcio, e i manager di una delle più importanti gruppi bancari italiani.

Una miriade di spunti interessanti.

Ne scelgo quattro:

1) Il Mister ci ha fatto notare quanti pregiudizi sul proprio team passano nella testa di un leader e quanto questi pre-giudizi danneggino il gruppo. Parola d’ordine per un manager: sospendere il giudizio;

2) Il Mister ci ha fatto capire che il successo di un leader non si costruisce solo nello “spogliatoio”, davanti a tutti, ma soprattutto nella qualità e nella profondità delle relazioni one to one. La ricetta è tanto semplice quanto faticosa: ascoltare e spiegare, ascoltare e spiegare, ascoltare e spiegare;

3) L’egoismo dei singoli può addirittura essere un fattore positivo nei gruppi, mentre l’egocentrismo è distruttivo;

4) La vocazione è un dono, il talento è una conquista. Ci sono persone a cui qualcosa “viene facile”, ma fino a quando quella inclinazione non diventa applicazione, studio e senso di responsabilità non c’è talento. Chi guida un gruppo di talenti o presunti talenti deve esserne consapevole e trasmetterlo con chiarezza al proprio team.